Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte e gli dice: “Amico, prestami tre pani, perché un amico mi è arrivato in casa da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti”; e se quello dal di dentro gli risponde: “Non darmi fastidio; la porta è già chiusa, e i miei bambini sono con me a letto, io non posso alzarmi per darteli”, io vi dico che se anche non si alzasse a darglieli perché gli è amico, tuttavia, per la sua importunità, si alzerà e gli darà tutti i pani che gli occorrono. Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa.
Luca 11:5-6

Sebbene questa parabola sia paragonabile al potere di una persistente preghiera, può anche servire come base per una nostra riflessione riguardante molti problemi contemporanei ed il ruolo della chiesa nell’affrontarli. È mezzanotte nella parabola; è mezzanotte anche nel nostro mondo e l’oscurità è così profonda che possiamo appena distinguere la via da percorrere. L’alba arriverà. La delusione, il dolore e la disperazione sono nate a mezzanotte, ma segue il mattino. “Il pianto può durare per una notte,” dice il Salmo, “ma la cometa della gioia arriva al mattino.” La fede aggiorna le assemblee della speranza e porta nuova luce nelle buie stanze del pessimismo.
Pubblicato in Strength to Love nel 1963

“Chi ama suo fratello rimane nella luce e non c’è nulla in lui che lo faccia inciampare”.
1 Giovanni 10

Camminare nella notte è sempre un’esperienza poco piacevole. Ancora di più lo è camminare sapendo di essere circondati da grandi pericoli. Una nostra grande sorella battista tenuta in schiavitù un giorno, per la grazia di Dio, sfuggi al controllo dei suoi padroni…

Ma nel cuore sentiva il peso per i suoi fratelli che non erano ancora liberi. Sapeva che avevano bisogno di lei.
Harriet Tubman, questo era il suo nome, tornò a tuffarsi nelle tenebre portando con sé la sua lampada. Da sola liberò migliaia di schiavi guidandoli con la sua lampada attraverso tunnel sotterranei, ciò le valse il soprannome di “Mosè della gente nera”.
Ciò che guidò questa nostra sorella furono l’amore e la fede e mai perse la vita di una sola delle persone che aiutò a fuggire dalla schiavitù. Un suo grande rammarico fu scoprire che non tutti gli schiavi volevano essere liberati.

Non tutti sognano la libertà, ci sono molti, che la temono.
Tutti e tutte conosciamo la grandezza del Sogno di King e oggi godiamo dell’effetto che esso ha prodotto, ma Harriet diceva che “ogni grande sogno ha inizio con un sognatore. Ricorda sempre, tu hai dentro di te la forza, la pazienza e la passione per raggiungere le stelle e cambiare il mondo”
Lo credi tu?

Preghiera: Signore, c’è buio intorno a noi. Salvare vite e dare un aiuto oggi viene ritenuto un crimine.
Temiamo per la Libia, temiamo per l’Italia, desideriamo che i governi e tutti gli uomini e le donne di buona volontà collaborino per portare pace e aiuto dove c’è bisogno. Ti chiediamo di aiutarci a usare la nostra libertà per liberare ogni schiavo e sostenere la causa dell’oppresso.
Benedici e proteggi chi come te mantiene le sue braccia aperte. Insegnaci ad accogliere, ma anche a chiedere accoglienza. Insegnaci ad amare la tua luce, ad affrontare la paura, il rischio e il pericolo. Lascia che il nostro sguardo contempli la tua gloria e illumina il sentiero che ci conduce alla pace!
Insegnaci la via del tuo Amore,
Amen

«Voi avete udito che fu detto: “Occhio per occhio e dente per dente”. Ma io vi dico: non contrastate il malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; e a chi vuol litigare con te e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello. Se uno ti costringe a fare un miglio, fanne con lui due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera un prestito da te, non voltare le spalle. Voi avete udito che fu detto: “Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico”. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; poiché egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Matteo 5,38-45

Ora, sono conscio del fatto che ad alcune persone voi non piacete, non per qualcosa che voi avete fatto loro, ma semplicemente perché a loro non piacete. Sono quasi sicuro di questo. Alcune persone non gradiscono il vostro modo di camminare; alcune persone non gradiscono il vostro modo di parlare. Ad alcune persone non piacete perché potete fare un lavoro meglio di quanto facciano il loro. Ad alcune persone non piacete perché piacete ad altri, e perché siete popolari, e perché siete ben voluti, ma voi non gli piacete. Ad alcune persone non piacete perché il vostro capello è più corto del loro o perché è un poco più lungo del loro. Ad alcune persone non piacete perché la vostra pelle è un poco più brillante della loro; e ad altri non piacete perché la vostra pelle è più scura della loro. Cosicché ad alcuni non piacete. Questi provano antipatia per voi non per qualcosa che gli avete fatto, ma per motivi di gelosia o altre reazioni prevalenti nella natura umana.

La lingua greca viene fuori con un’altra parola per amore. È la parola agape. E agape è più di eros, agape è più di philia; agape è qualcosa di comprensivo, creativo, un’amicizia redentiva per tutti gli uomini. È un amore che
non chiede nulla in cambio. È un amore che straripa; è quello che teologicamente è l’amore di Dio che si esprime nella vita di tutti gli uomini. E quando innalzate l’amore a questo livello,
cominciate ad amare gli uomini, non perché essi siano gradevoli, ma perché Dio li ama. Voi guardate ad ogni uomo, e lo amate perché sapete che Dio lo ama. E questi potrebbe essere la persona peggiore che voi abbiate mai visto.
È questo che Gesù vuol dire, penso, nei tanti passaggi in cui afferma: “Amate i vostri nemici.” Ed è significativo che non dica: “Vogliate bene ai vostri nemici.” Vogliate bene è qualcosa di sentimentale, qualcosa di affettuoso. Ci sono tante persone che trovo difficile da voler bene. Non mi piace quello che fanno a me. Non mi piace quello che dicono di me e di altra gente. Non mi piacciono i loro atteggiamenti. Non mi piacciono alcune delle cose che fanno. Non mi piacciono. Ma Gesù disse amateli. E amare è più grande di voler bene. Amore è comprensione, benevolenza redentiva per tutti gli uomini, e così voi amate tutti perché Dio li ama. Vi rifiutate di fare qualcosa che sconfigga un individuo perché voi avete l’agape nell’anima. E qui giungete al punto in cui amate la persona che fa del male, mentre odiate l’atto che compie. Questo è il significato delle parole di Gesù quando dice: “Amate i vostri nemici.” Questo è il modo di farlo. Quando l’opportunità vi si presenta, quando potete sconfiggere il vostro nemico, non dovete farlo.

Chiesa Battista di Viale Dexter a Montgomery in Alabama il 17 novembre 1957

Preghiera conclusiva: Signore spesso non sappiamo cosa sia giusto fare. Spesso non riusciamo a fare ciò che è giusto. Ti chiediamo aiuto, nel nome di Gesù!