Battisti, metodisti e valdesi nel 50° della morte di Martin Luther King
“Molti primi saranno ultimi, e molti ultimi primi”.
Mc 10, 31
Preghiera: Signore concedici la fede e il coraggio per non accodarci alla massa.
Rendici immuni al fascino della ricchezza, della forza e della potenza. Aiutaci a non temere le tenebre, ma offrici il coraggio di denunciare il male e l’ingiustizia, in qualsiasi forma ci si presentino.
Insegnaci a vivere una vita che ti sia gradita, nella verità, nella rettitudine e nella bontà.
Insegnaci a non partecipare attraverso il di silenzio alle opere infruttuose delle tenebre. Aiutaci a non soccombere alla prepotenza e a non far spazio a quelle dinamiche che non producono nulla, se non divisioni e sterili polemiche in nome della nostra misera vanagloria.
Liberaci o Signore!
“E Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, vennero da lui e dissero: “Maestro, vorremmo che tu facessi per noi qualunque cosa desiderassimo.” Ed egli disse loro: “Cosa vorreste che io facessi per voi?” Ed essi dissero a lui: “Garantiscici che possiamo sedere, uno alla tua destra, l’altro alla tua sinistra, nella tua gloria.” Ma Gesù disse loro: “Non sapete quello che chiedete. Potete bere alla mia stessa tazza? E siete battezzati col mio stesso battesimo?” Ed essi dissero a lui: “Possiamo.” E Gesù disse loro: “Voi infatti berrete della coppa che ho bevuto io, e sarete battezzati col battesimo con cui sono stato io: ma sedere alla mia destra e alla mia sinistra non è mio potere concederlo; ma sarà concesso a coloro per cui è stato preparato.” E poi Gesù continua verso la fine di quel passaggio dicendo: “Ma così non sarà tra voi: chiunque vorrà essere grande tra voi, dovrà essere vostro servo: e chiunque di voi vorrà essere il più importante, dovrà essere servo di tutti.”
Marco 10:35-45
Anche noi abbiamo lo stesso desiderio di base di riconoscimento e di importanza. Lo stesso desiderio di attenzione, lo stesso desiderio di essere i primi.
Nel nostro intimo abbiamo un istinto. È l’istinto del protagonista – un desiderio di essere in prima fila, un desiderio di essere in testa alla parata, un desiderio di essere primi. Ed è qualcosa che accompagna tutte le esistenze.
Noi tutti vorremmo essere importanti, sorpassare gli altri, distinguerci, essere davanti al gruppo.
C’è un momento in cui l’istinto del protagonista può diventare distruttivo. Ed è ciò di cui voglio parlarvi ora. Voglio arrivare al punto di dire che se questo istinto non è contenuto, diventa un istinto pericoloso e nocivo.
Quale fu la risposta che Gesù diede a questi uomini? È molto interessante. Qualcuno potrebbe pensare che Gesù li avrebbe condannati. Qualcuno potrebbe pensare che Gesù avrebbe detto loro: “Siete fuori strada. Siete degli egoisti, oppure perché fate questo tipo di domande?”
Ma non è quello che Gesù disse; egli fece qualcosa di diverso. Disse in sostanza: “Oh, vedo, volete essere il primi. Volete essere grandi. Volete essere importanti. Volete avere delle vite significative. Bene, dovreste esserlo. Se vuoi essere mio discepolo, devi esserlo.” Ma ricordati di dare la giusta priorità. E disse: “Sì, non stimolare troppo questo tuo istinto. È un buon istinto se lo usi bene. E’ un buon istinto se non lo distorci e non lo rendi perverso. Non incoraggiarlo troppo. Senti il bisogno di essere importante. Senti il bisogno di essere il primo. Ma voglio che tu sia il primo nell’amare. Voglio che tu sia il primo nell’eccellenza morale. Voglio che tu sia il primo in generosità. Questo è quello che io voglio tu faccia.”
Ed egli trasformò la situazione dando una nuova definizione di grandezza. E sapete come la definì? Disse: “Ora fratelli, non posso darvi la grandezza. Veramente non posso rendervi i primi.” Questo è quello che Gesù disse a Giacomo e Giovanni. “Dovete impararlo. La vera grandezza non viene dal favoritismo, ma dall’appropriatezza. E il lato destro e sinistro non sono miei da poterli assegnare a chi voglio, ma appartengono a coloro per i quali sono stati prepararti.”
E così Gesù ci diede una nuova norma di grandezza. Vuoi essere importante? – meraviglioso! Vuoi essere riconosciuto? – meraviglioso! Vuoi essere grande? – meraviglioso! Ma riconosci che chi vuol essere il più grande tra voi sarà il vostro servo. Questa è la nuova definizione di grandezza.
E questa mattina, la cosa che mi piace di questa definizione di grandezza, è che significa che ognuno può essere grande, perché ognuno può servire. Non dovete avere una laurea per servire. Non dovete far andare d’accordo il soggetto ed il verbo per servire. Non dovete conoscere la Teoria della Relatività di Einstein per servire. Non dovete conoscere la seconda legge della termodinamica per servire. Avete solo bisogno di un cuore colmo di grazia, un’anima generata dall’amore. E potete essere quel servo.
chiesa battista di Ebenezer ad Atlanta, in Georgia, il 4 febbraio 1968
Perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce – poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità – esaminando che cosa sia gradito al Signore. 11 Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele;
Efesini 5,8-11
Sabato
44 perù Lima, MiguelAngel montero astupinian
converti i nostri cuori e rendici giusti e giuste oggi.
Rendi la tua Chiesa e l’Italia, un’oasi fertile di pace e legalità.
Past. Ev. Ivano De Gasperis
«Davide mio padre aveva deciso di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele, 18 ma il Signore gli disse: Tu hai pensato di edificare un tempio al mio nome; hai fatto bene a formulare tale progetto. 19 Non tu costruirai il tempio, ma il figlio che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà un tempio al mio nome. 20 Il Signore ha attuato la parola che aveva pronunziata; io ho preso il posto di Davide mio padre, mi sono seduto sul trono di Israele, come aveva preannunziato il Signore, e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele. 21 In esso ho fissato un posto per l’arca, dove c’è l’alleanza che il Signore aveva conclusa con i nostri padri quando li fece uscire dal paese di Egitto».
I Re 8, 17-21
Tanti fra i nostri antenati cantavano canti di libertà e sognavano il giorno in cui sarebbero potuti uscire dalla schiavitù, dalla lunga notte dell’ingiustizia(…)
E cantavano così perché avevano un sogno grande e potente; ma molti di loro sono morti senza vederlo realizzato(…)
La lotta c’è sempre. Facciamo dichiarazioni contro la guerra, protestiamo, ma è come se con la testa volessimo abbattere un muro di cemento: sembra che non serva a nessuno.
Molti di noi nella vita avviano la costruzione di templi: templi originali, templi di giustizia, templi di pace. E tanto spesso non li terminiamo. Perché la vita è come la “Sinfonia incompiuta” di Schubert. In molti punti noi avviamo, proviamo, cominciamo a costruire i nostri vari templi. E credo che una delle più grandi agonie della vita sia quella di provare costantemente a finire quello che è interminabile. Ci viene comandato di farlo. E così noi, come Davide, ci troviamo in tante occasioni ad avere di fronte il fatto che i nostri sogni restano irrealizzati.
E molto spesso, mentre si cerca di costruire il tempio della pace, si rimane soli; si resta scoraggiati; si resta smarriti.
Ebbene, così è la vita. E quel che mi rende felice è che attraverso la prospettiva del tempo riesco a sentire le loro grida: ”Forse non sarà per oggi, forse non sarà per domani, ma è bene che sia nel tuo cuore. E’ bene che tu ci provi.”
Magari non riuscirai a vederlo. Il sogno può anche non realizzarsi, ma è comunque un bene che tu abbia un desiderio da realizzare. E’ bene che sia nel tuo cuore.
La questione che voglio sollevare questa mattina con voi: è il vostro cuore incline al bene? Se il vostro cuore non lo è, fate in modo che lo sia oggi; lasciate che Dio lo renda tale. Lasciate che qualcuno dica di voi: “Può non aver raggiunto i livelli più alti, può non aver realizzato tutti i suoi sogni, ma ci ha provato.” Non è meraviglioso che qualcuno lo dica di voi? “Ha provato ad essere un uomo buono. Ha provato ad essere un uomo giusto. Ha provato ad essere un uomo onesto. Il suo cuore era nel posto giusto. E posso sentire una voce che dice, gridando per l’eternità: “Ti accetto. Posso riversare in te la mia grazia perché era nel tuo cuore. Ed è così bello che fosse nel tuo cuore.”
Chiesa Battista di Ebenezer, ad Atlanta in Georgia, il 3 Marzo 1968.
#MLK50Italia.