volare

“Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra”.
Matteo 6,10

Ieri mattina in strada i nostri fratelli nigeriani stavano ordinatamente facendo la fila in attesa davanti alla questura di via dei Santi Apostoli a Roma, quando giunge un poliziotto dicendo:
-“Spostatevi tutti a destra …”
“Poi tutti a sinistra…”
No tutti verso il muro…”
“No tutti dall’altro lato!”
Ogni volta che la fila si formava, la disfaceva, ingiungendo di farne un’altra.
Posti faticosamente guadagnati in ore di fila sono andati perduti ogni volta, davanti alle ressa di chi voleva passere avanti e alle risa dei poliziotti che divertiti riprendevano la scena col cellulare. Finché un ragazzo non ce l’ha fatta più e ha cominciato a strillare. Poliziotti tutt’intorno, botte, e il malcapitato viene pestato.
Non chiediamo la luna, solo un po’ di rispetto.

Stiamo attraversando un tempo in cui non mancano i segni di una regressione dell’umanità. Un tempo nel quale la paura rischia di sostituirsi alla speranza, la xenofobia alla filoxenia.
Per questo, in apertura della Settimana dei Diritti, vogliamo ricordare la grandezza delle conquiste e delle sfide non solo tecnologiche che ci sono ancora poste dinanzi, non ultima la conquista della Fraternità, della Giustizia e della Pace. Rallegriamoci per il percorso già fatto, soltanto dal punto al quale siamo giunti continuiamo ad avanzare, anziché retrocedere!
Gesù di Nazareth ci ha indicato la Via che dalla terra porta verso il Cielo. Una via lungo la quale potremo condividere il peso e la gloria della Croce con quanti incontreremo.
In vista dell’incontro di preghiera che si svolge settimanalmente nella maggioranza delle nostre Comunità o nei gruppi che si riuniscono nelle case, vi invitiamo a richiamare esempi positivi di accoglienza e a intercedere per i fratelli e le sorelle che cercano una cittadinanza, non solo in Cielo, ma anche su questa terra, affinché non si sentano mai piùssoli.
Invitiamo questi fratelli e sorelle all’incontro, anche coloro che incontriamo in strada. Non diamo spazio alla paura, ma offriamo loro una parola. Ascoltiamoli e condividiamo i pesi gli uni degl’altri.
Durante questo incontro lasciamoci ispirare dalla lettura del Padre Nostro, in particolare dal versetto di Matteo 6,10 e da uno straordinario sermone che il Pastore King predicò esattamente sessant’anni fa, il 29 marzo del ’59 e che si intitola Una passeggiata in Terra Santa.
In uno dei tanti passaggi della sua lunga meditazione, riferendosi alle origini africane di Simone di Cirene, il pastore disse:

“ho iniziato a pensare a qualcosa che ho sentito dire dal mio amico Archibald Carey qualche tempo fa. La cosa a cui ho pensato in quel momento era il fatto che quando Gesù cadde e inciampò sotto quella croce fu un uomo di colore che lo raccolse per lui e disse: “Ti aiuterò” e la portò sul Calvario. Sappiamo che oggi c’è una lotta, una lotta disperata in corso in questo mondo. Due terzi delle persone del mondo sono persone di colore. Sono state dominate politicamente, sfruttate economicamente, calpestate e umiliate. Oggi c’è una lotta da parte di queste persone per ottenere la libertà e la dignità umana. E penso che un giorno Dio ricorderà che è stato un uomo di colore che ha aiutato suo figlio nel momento più oscuro e più desolato della sua vita. Era un uomo di colore che raccolse quella croce per lui e che la portò sul Calvario. Cod si ricorderà di questo. E in tutte le nostre lotte per la pace e la sicurezza, la libertà e la dignità umana, un giorno Dio ricorderà che è stato un uomo di colore che ha aiutato il suo unico figlio nell’ora più buia della sua vita”.

Alcuni altri stralci di questo sermone potrete leggerli nel contributo allegato, nel quale il profeta nero associa all’immagine della Luna la Speranza di Dio che illumina anche la notte più scura.
Segnaliamo anche un link per chi volesse leggere la trascrizione del sermone in lingua originale.
https://kinginstitute.stanford.edu/king-papers/documents/walk-through-holy-land-easter-sunday-sermon-delivered-dexter-avenue-baptist

Per il Dipartimento di Evangelizzazione dell’Ucebi
Past. Ev. Ivano De Gasperis


Una passeggiata attraverso la Terra Santa

29 Marzo 1959

Estratti del sermone predicato dal Pastore Martin Luther King in occasione della domenica di Pasqua presso la Chiesa Battista di Dexter Avenue, Montgomery, Alabama

La signora King e io abbiamo visitato una città dell’India chiamata Trivandrum. È una città situata nel punto più a sud del Paese dell’India. Da lì siamo giunti a un luogo noto come Capo Comorin. Questo è il punto in cui finisce l’India e le agitate acque dell’oceano hanno inizio. È uno dei posti più belli del mondo. Il posto in cui tre grandi corpi d’acqua si incontrano in tutto il loro maestoso splendore: il Golfo del Bengala, il Mare Arabico e l’Oceano Indiano.

Ricordo quel pomeriggio, ci siamo seduti su una roccia leggermente sporgente protesa verso l’oceano. Abbiamo osservato le onde, immense masse d’acqua che si rincorrono in una processione ritmata. Poi abbiamo ammirato i cieli tersi, in tutto il loro radioso splendore. Infine abbiamo contemplato il sole, che si staglia come una grande massa di fuoco ardente nel cosmo, fino al tramonto. Quale fusione di colori incandescente caratteristica del crepuscolo. Eravamo seduti su quella roccia a guardare il sole, mentre le onde si infrangevano contro di essa. Il sole ha iniziato a scendere e scendere, sembrava che stesse affondando proprio nell’oceano. Alla fine non è più stato possibile vederlo. Il Cielo ha iniziato a diventare scuro e nebuloso. Poi, proprio in quel momento, mi sono girato, e ho detto a Coretta: “Ma guarda, c’è un’altra luce”. Era la luce della Luna, laggiù in Oriente. Che cosa interessante; come ho detto questo è uno dei punti più belli del mondo e c’era addirittura la luna era piena. […] mi è venuto in mente [un pensiero] che dovevo condividere con Coretta, il dottor Reddick e le altre persone che ci stavano accompagnando.

Mi sono detto: c’è qualcosa in questo esperienza che ha a che fare con la vita.

Spesso raggiungiamo dei punti dove tutto diventa buio. Sembra che la luce della nostra vita venga a mancare. Essa smette di illuminare tutto il nostro essere e la nostra fede. Scivoliamo nella disillusione e, confusi, ci arrendiamo alla disperazione. Ma se ci guardiamo intorno scopriamo che Dio ha un’altra luce. E quando lo scopriamo non dobbiamo più camminare nell’oscurità. Ho vissuto tutto ciò molto spesso per esperienza personale. Quando era buio e la tragedia rischiava di travolgermi, quando sembrava che la luce del giorno fosse svanita, l’oscurità mi circondasse prevalendo sulla luce, ho trovato la forza nel mio animo per voltarmi scoprendo che Dio aveva un’altra luce. Questo sarebbe un universo tragico se Dio avesse solo una luce. Sono giunto a considerare la cosa come non l’avevo mai vista prima, Dio ha un’altra luce! Una luce che può guidarti attraverso l’oscurità di ogni mezzanotte. Sei disilluso stamattina? Sei confuso riguardo alla vita? Sei stato deluso? I tuoi più alti sogni e le tue speranze sono stati sepolti? Stai per arrenderti alla disperazione? Io ti dico: “Non arrenderti, perché Dio ha un’altra luce, ed è una luce che può brillare tra le tenebre di mille notti.” Questo è ciò che la Croce ci dice. Ci ricorda che quando gli uomini rifiutano la luce del sole, Dio ha anche la luce della luna. E non importa quanto sia buio, Dio è ancora presente con tutto il suo potere. Il Venerdì Santo gli uomini hanno spento la luce, ma Dio l’ha fatta risorgere al mattino di Pasqua. Hanno spento la luce tante volte nella storia. Ho visto imperi, re e sovrani che l’hanno soffocata, ma Dio ha un’altra luce. Andate nelle valli, nelle campagne e nelle strade e dite agli uomini che Dio ha un’altra luce. Potete spegnere la luce, ma Lui ha un’altra luce da accendere. E poi scoprirete che ha persino il potere di riaccendere quella luce che era stata spenta.

Così ho iniziato a pensare che quella luce che è tramontata in India, è sorta a Montgomery, in Alabama. Nel momento in cui la luce si spegneva in India, il sole si stava alzando a Montgomery, perché ci sono dodici ore di fuso orario. E quella stessa luce che si alzerà a Montgomery e scenderà, risorgerà di nuovo in India. Non potete arrestare la luce di Dio. Lui la diffonde e la controlla. Non dobbiamo camminare nell’oscurità perché Dio ha una luce per la notte e una luce per il giorno e controlla entrambe. Questa è la nostra speranza. Questo è ciò che ci dice la Resurrezione. Questo è ciò che ci dice la Pasqua. E questo è quello che ho scoperto mentre camminavo in Terra Santa e stavo presso Croce.

Sii obbediente, non solo alla legge scritta, esterna, ma anche a quella legge scritta nel tuo cuore, di un’obbedienza che non nasce dall’imposizione, ma che è libera. Non solo, sii grato a Dio per il suo amore, anche se non potrai mai contraccambiarlo appieno. […] Sappi che Dio ha l’universo nelle sue mani e per questo la segregazione un giorno morirà. Per questo motivo tutte le terre dell’Africa saranno libere un giorno! Diversi anni fa, quarant’anni fa, solo due di Paesi Africani erano liberi: la Liberia e l’Etiopia. Oggi ne sono stati aggiunti otto e nel 1960 ne saranno aggiunti altri – Nigeria, Togo, Camerun e Somalia. E poi prevedo che tra quindici anni tutti saranno liberi e non ci sarà più una potenza coloniale esistente in questo mondo! Perché tutto questo? È perché Dio tiene le redini dell’universo nelle sue mani e quando la luce si spegne ad un’ora, si riaccende in un altra per il potere del suo essere. E questa è la speranza che può farci andare avanti e impedendoci di sentirci frustrati mentre camminiamo lungo la via della vita.

Preghiamo.

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