a cura della redazione
Sara: Cosa ci trovi di così interessante su quella cartina geografica? È più di un quarto d’ora che hai il naso appiccicato su quel foglio…
Matteo: È incredibile!
Sara: Cosa?
Matteo: Da quanti posti venivano le persone che erano a Gerusalemme nel giorno di Pentecoste! Sara: Gerusalemme… Pentecoste… Frena, io non ti seguo.
Matteo: Hai presente il testo di Atti cap. 2, 1-13? In quel racconto Luca fa l’elenco delle persone pre- senti: i Parti, i Medi, gli Elamiti, gli abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia cirenaica e anche pellegrini romani, tanto Giudei che prose- liti, e poi Cretesi e Arabi…
Sara: Oh mamma mia! E chi è tutta quella gente…
Matteo: Appunto. Ricordavo di avere un atlante geografico. Ho trovato la cartina giusta e… era come immaginavo. Tutta quella carrellata di luoghi in realtà andavano a coprire tutta la terra fino ad allora conosciuta.
Sara: Vuoi dire che, elencando tutti quei popoli, Luca avesse voluto dire che era come se tutto il mondo fosse lì? Come in Sud Africa per i mon- diali di calcio?
Matteo: Sì, proprio così!
Sara: Ma che cosa serviva dire che c’era tutto il mondo?
Matteo: Facciamo un passo indietro. Luca dice che era Pentecoste, un giorno di festa.
Sara: Cosa si celebrava?
Matteo: La festa di Pentecoste teneva insieme tante cose. Pentecoste era una festa del raccolto. Era la festa che coincideva anche con i cinquanta giorni dopo Pesach (la Pasqua ebraica), ricordata come la festa delle settimane (Esodo 34, 22a; Deuteronomio 16, 10). Ed era anche la festa in cui si ricordava del dono della Torah, della Parola
di Dio, data a Mosè sul Sinai.
Sara: Paghi uno e prendi tre!
Matteo: Sì, qualcosa di simile.
Sara: E cosa avvenne a Pentecoste?
Matteo: Avvenne che, mentre tutti erano riuniti insieme, improvvisamente dal cielo si udì un suono simile a quello del vento quando soffia forte che riempì tutta la casa dove erano rac- colti.
Sara: Mamma che paura…
Matteo: Non è finita. A quel punto apparvero delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne p
osò una sulla testa di ciascuno dei Tutti furono riempiti di Spirito Santo e rono a parlare in altre lingue.
Sara: Che paura! Io sarei morta d’infarto…
Matteo: Eh, eh! Luca racconta che la folla gliò, ma non tutti in senso buono.
Sara: In che senso?
Matteo: Quello che stupisce la folla, non
è tanto il vento e le fiamme. No, quello che meraviglia la gente è che tutti riuscivano a capire cosa dice- vano i discepoli di Gesù perché parlavano nelle
loro lingue.
Sara: In parto, in medio, in elamito..! Un miracolo?
Matteo: Sì, il miracolo della comunicazione: io ti parlo della grazia di Dio e tu capisci. Non importa chi sei, da dove vieni. Il miracolo della Parola di Dio che viene donata dallo Spirito Santo: Dio dona la sua Parola a gente come me e come te. Così, come nell’antica festa ebraica di Pentecoste Dio donava la sua parola al popolo attraverso il dono della Torah, ora – attraverso l’azione dello Spirito Santo – Dio dona la sua parola missionaria.
Sara: Cosa vuol dire parola missionaria?
Matteo: La parola missionaria è la parola di libertà che lo Spirito Santo ti regala affinché tu possa condividerla con tutti. È Lui che soffia su di te, ti chiama ad uscire dalle tue paure, dai tuoi dubbi. È Lui che ti dona una nuova vita perché tu possa parlare di Dio a tutti coloro che incontri. Luca dice che cominciarono a “parlare delle cose grandi di Dio”. Alcuni si misero a ridere e dissero che erano ubriachi!
Sara: … Le cose grandi di Dio… ci vuole un bel coraggio!
Matteo: No. Dio non ha bisogno di super eroi. Ha bisogno di persone come te e come me.
Sara: Come me? Ma se non so né pensare né par- lare in grande. Le grandi cose di Dio preferisco lasciarle ad altri. Io me ne sto qui nel mio angolo e in fondo non ci sto neppure troppo male.
Matteo: La parola di Dio, invece, ti dice che anche tu hai molte cose da dire. Credi di essere piccola? È proprio ai piccoli che Dio affida grandi compiti. Anche tu, Sara, attraverso lo Spirito Santo, puoi raccontare al mondo le cose grandi di Dio.