06-walterA cavallo tra la fine del 1800 e il 1900, negli Stati Uniti si afferma un movimento che vide le chiese cristiane impegnarsi sul fronte delle lotte sociali: Il Social Gospel. Le chiese non rimasero in silenzio di fronte al divario sempre più grande tra i pochi ricchi e tantissimi poveri. Walter Rauschenbusch fu uno degli esponenti di punta del Social Gospel.

Figlio di un teologo tedesco, studiò in Germania, ma la sua vera scuola fu la strada: il ministero nel misero quartiere di Hell’s Kitchen (il nome è tutto un programma: la cucina dell’inferno!).

Ben presto Rauschenbusch si domandò a cosa servisse la buona notizia di Gesù se parlava solo all’anima lasciando vuota la pancia.

La predicazione di Rauschenbusch si concentrò sull’annuncio del regno di Dio: Dio regna nella tua vita e viene a trasformare radicalmente le strutture di questo mondo.  La predicazione di Rauschenbusch unisce una profonda esperienza di conversione personale a una visione redenta del mondo. Il regno di Dio è la notizia che parla oggi per annunciare la speranza che attendiamo domani, la speranza di un mondo giusto: scorra il diritto come acqua e la giustizia come un torrente perenne! Dice il profeta Amos1. Quattro i punti caratteristici della predicazione di Rauschenbusch:

Primo. Annunciare il regno di Dio significa imprimere un’accelerazione al miglioramento materiale della società.

Secondo. Dai profeti fino a Gesù la Bibbia dice che la conversione personale è legata all’impegno per il prossimo.

Terzo. Il peccato non riguarda solo la persona singola, ma anche un’intera società indifferente verso i poveri, che impiega le sue migliore risorse nell’impresa bellica.

Quarto. Dio è colui che prima di tutto si rivolge ai diseredati e agli oppressi promettendo loro un regno di pace e di giustizia.

Il regno di Dio non coincide con il nostro impegno e non possiamo affermarlo noi, tuttavia l’annuncio del regno chiama ogni persona credente all’impegno personale perché i diritti inviolabili assegnati da Dio a ogni creatura vengano rispettati e attuati2. Ecco il lascito della predicazione di Rauschenbusch.

1) Amos 5, 24.

2) Cfr. Eyal Naveh, in The Journal of Religious Thought, vol 48, n. 2, 1991 – 1992, pp. 57 – 76, citato da Salvatore Rapisarda, Claudiana, Torino 2007, p. 132.

 

Un più vasto senso di comunione

 

O Dio, noi ti rendiamo grazie per questo universo, nostra dimora; e per la sua vastità e ricchezza, per l’esuberanza della vita che la riempie e di cui noi siamo parte.

Noi ti lodiamo per la volta del cielo e per i venti, ricchi di benedizioni, per le nuvole che lo attraversano, per le costellazioni poste così in alto.

Noi ti lodiamo per gli oceani e per i freschi ruscelli, per le infinite montagne, gli alberi, l’erba sotto i nostri piedi.

Noi ti lodiamo per i nostri sensi, per la capacità di vedere lo splendore, per udire i canti degli amanti, per adorare la bella fragranza dei fiori primaverili.

Donaci, ti preghiamo, un cuore che sia aperto a tutta questa gioia e a tutta questa bellezza, e libera le nostre anime dalla cecità che viene dalla preoccupazione per le cose della vita (…).

Donaci un più ampio senso di comunione con tutte le cose viventi, nostre sorelle, a cui tu desti questo mondo come casa da condividere insieme a noi.

Noi ricordiamo con vergogna che nel passato ci siamo avvalsi così tanto del nostro potere, e lo abbiamo usato con crudeltà illimitata, che la voce della terra, che sarebbe dovuta salire a te come un canto, si è trasformata in un lamento di sofferenza.

Fa’ che possiamo imparare che le cose viventi non vivono solo per noi, che esse vivono per se stesse e per Te, e che esse ti servono meglio di quanto non facciamo noi.

Quando la nostra fine arriva e noi non possiamo più godere di questo mondo, fa’ che la nostra ambizione non lasci nulla di distrutto e la nostra ignoranza nulla di deforme, (…) così che i nostri corpi possano ritornare in pace nel grembo della grande madre che ci nutre e i nostri spiriti gioire della vita perfetta in Te»

Walter Rauschenbusch (1861-1918)