09-Filosofodi Martin Ibarra

 

Quando si parla della storia dell’espansione delle chiese battiste in Europa si cita l’opera di Rushbroke Some chapters of European Baptist History, del 1929, il primo tentativo di elaborare una sintesi della nostra storia nel continente al di là delle isole britanniche. In questo libro si afferma (p. 11) che prima del 1834 non esisteva in tutto il continente europeo nessuna chiesa battista. Partiamo da questa data e dalla prima chiesa costituita in Germania ad opera di Gerhard Oncken. Non è un caso che questa prima chiesa sia nata in Germania, la patria del pietismo, uno dei fattori più influenti nella nascita dei risvegli che nel XVIII secolo segnarono l’identità dei battisti trasformando le chiese battiste anglosassoni in missionarie. In Oncken dunque confluiscono idealmente queste due componenti: pietismo tedesco e risveglio anglosassone, nelle due figure simboliche protagoniste del famoso battesimo nell’Elba, lo stesso Oncken e i membri della sua chiesa da lui evangelizzati e il missionario battista americano Barnas Sears che lo battezzò e ordinò pastore della prima chiesa battista ad Amburgo. Oncken e il suo gruppo furono aiutati dalle organizzazioni missionarie inglesi e americane nell’espansione del movimento battista in Germania e poi in Svizzera, Austria (che allora era l’Impero Austroungarico), Danimarca, Olanda, Ungheria, Romania, Bulgaria, Polonia, Lituania ed Estonia. All’inizio il lavoro di Oncken e dei suoi evangelisti si incentrò sulle minoranze di lingua tedesca in questi paesi, ma presto il loro lavoro missionario raggiunse anche la maggioranza di questi paesi e nacquero delle chiese battiste in tutte queste nazioni. Tuttora, la maggiore espansione del movimento battista in Europa si concentra in questa aree e in Ucraina e Russia. Il tipo di chiesa battista sorta in questa parte dell’Europa esprime una devozione incentrata nell’intimo, di carattere pietista che accentua la devozione personale, lo studio della Bibbia letta in maniera piuttosto letterale e la preghiera.

 

L’avviamento della predicazione battista in Svezia è collegato all’opera di missionari americani e alla conversione al battismo a New York di un marinaio svedese, Frederick O. Nilsson. Egli iniziò un lavoro evangelistico a Goteborg sostenuto da una missione nordamericana e fu battezzato e ordinato pastore da Oncken in Hamburgo nel 1848. Nilsson fu lo strumento della conversione di Anders Wiberg, l’apostolo svedese del battismo che portò alla grande espansione delle chiese battiste in Svezia e alla creazione della prima missione svedese battista per il lavoro all’estero. Dalla Svezia il movimento si espande verso la Norvegia, Finlandia e le repubbliche Baltiche sostenuto dai battisti tedeschi e dalle missioni battiste anglosassoni.

L’inizio delle chiese battiste in Ucraina e in Russia è collegato ancora al lavoro degli associati di Oncken. Le autorità zariste autorizzarono la predicazione evangelica tra le minoranze linguistiche tedesche insediate nel territorio russo, ma vietarono la predicazione tra la popolazione autoctona di fede ortodossa. Lo sviluppo però in Ucraina e in Russia fu veloce e seguì due vie diverse. La prima è collegata a Vassily Pavlov, il più importante predicatore battista russo degli inizi, convertitosi grazie alla testimonianza di un mercante russo Nikita Voronin, che era diventato battista in Georgia, nella regione del Caucaso, il primo focolaio ucraino del battismo. Russi, ucraini e georgiani formarono sotto la guida di Pavlov la prima Unione Battista Russa nel 1884. La seconda via è collegata a Ivan Prokhanov un ingegnere di San Pietroburgo che creò nel 1908 l’Unione dei Cristiani Evangelici. Malgrado le difficoltà e la persecuzione a cui furono sottoposti da parte delle autorità zariste il movimento conobbe una forte espansione. Le autorità sovietiche condussero invece una repressione feroce contro le chiese battiste che le portarono praticamente all’estinzione. A causa della guerra contro il nazismo Stalin allentò la persecuzione sui battisti, favorì la fusione delle due correnti in un’unica Unione Battista Russa nel 1944. Non tutte le chiese battiste aderirono a questa fusione e per quelli che rimasero fuori dall’organizzazione riconosciuta dallo Stato Sovietico proseguirono le angherie e le persecuzioni. La situazione è cambiata nel 1991 con la caduta del regime sovietico, le due organizzazioni sono di nuovo indipendenti e si registra una forte espansione delle chiese battiste in Ucraina, Russia e in altre nazioni del Caucaso.

La nascita e lo sviluppo delle chiese battiste nell’Ovest e nel Sud d’Europa è collegata invece all’opera delle missioni americane ed inglesi e non ha conosciuto un’espansione simile a quelle del Centro, Nord ed Est Europa. Quali possono essere le motivazioni di questa mancata crescita, di questa impossibilità del nostro modello di radicarsi nei paesi a stragrande maggioranza cattolica romana: Francia, Spagna e Portogallo, ltalia e Belgio? Alcuni hanno segnalato l’inadeguata strategia delle missioni anglosassoni, non hanno saputo fare quello che riuscì in modo egregio ad Oncken, a Pavlov ed altri di incarnare i principi battisti nell’anima dei loro popoli. Può sembrare una critica scontata e facile, ma in un certo senso lo stesso Rushbroke nell’opera citata indicava due caratteristiche, per lui negative, del lavoro delle missioni americane ed inglesi nel Sud e nell’Ovest di Europa. Affermava per esempio che queste missioni lavoravano in modo sconnesso e saltuario, cioè senza una strategia definita e continuativa, si alternavano momenti di entusiasmo e forti investimenti a momenti di stanchezza e di riduzione dei fondi necessari per l’espansione. Dall’altra parte le chiese nate in questi paesi dall’opera dei missionari inglesi o americani non sono riuscite nel compito di incarnare il battismo nel genio dei propri paesi (la mancanza può essere di due tipi, culturale e teologico). In generale l’espansione è stata limitata senza dubbio dalla dipendenza economica, culturale e teologica dalle missioni. Le chiese sorte in questa parte dell’Europa risultano ancora troppo piccole per risultare influenti sia nei loro paesi, sia nell’insieme del protestantesimo evangelico di cui sono parte nei singoli paesi.

I battisti europei sono uniti oggi attraverso la Federazione Battista Europea nata ufficialmente a Parigi nel 1950 anche se gli statuti furono approvati in Svizzera un anno prima. Raccoglie 51 associazioni battiste in Europa ed è una delle sei divisioni regionali dell’Alleanza Battista Mondiale sorta nel 1905. Raduna un totale di 12.000 chiese in Europa e Medio-Oriente per un totale di 800.000 membri adulti battezzati, con una popolazione complessiva di due a tre milioni di persone, secondo le ultime statistiche del 2003.

 

 

Per approfondire l’argomento:

Bernard Green, Crossing the Boundaries: A History of the European Baptist Federation, The Baptist Historical Society, Didcot,1999.

J.D. Hughey, Baptist Partnership in Europe, Broadman Press, Nashville TN,1982.

Leon McBeth, The Baptist Heritage: Four Centuries of Baptist Witness, Broadman Press, Nashville TN, 1987. Si vedano i due capitoli dedicati all’Europa paese per paese: pp. 464-498 e 791-822.

Massimo Rubboli, I Battisti: un profilo storico-teologico dalle origini a oggi, Claudiana, Torino, 2011.

J.H. Rushbroke, Some Chapters of European Baptist History, The Kingsgate Press, London, 1929.