Chi è il Dio nel quale crediamo? È la proiezione dei nostri sogni? È il totem da placare perché non ci infligga dei mali? È il giudice delle nostre azioni pronto a punirci qui e subito per le nostre malefatte? È l’assoluto, sacro, lontano creatore che si disinteressa della creazione? La fede evangelica non ha niente a che vedere con queste concezioni di Dio!
L’Iddio della Bibbia, nel quale noi crediamo, è un Dio che interviene nella storia per rivelarsi come Colui che ha dato vita all’intero universo e che ha creato l’umanità per entrare in un particolare rapporto con la creazione.
Qualcosa però si è prodotto in questa creazione, come una sorta di corto circuito, che ha deturpato tutto il cosmo, umanità compresa e questa rovina noi la definiamo con la parola male.
Dio è la vita del mondo, Dio ha creato la vita e noi umani viviamo e ci muoviamo in Lui (At 17,28). Ciò che costituisce il crimine dell’umanità è che, pur percependo l’eterna potenza e le invisibili qualità evidenti per mezzo della sua creazione, Dio non è glorificato e ringraziato come Dio (Rm 1,20). Infatti non c’è nessuno che cerchi Dio (Rm 3,11).
Pertanto, nella sua infinità bontà, è Dio che cerca l’uomo per rivelargli la sua signoria educandolo a vivere in rapporto con Lui. Tutta la Bibbia è la testimonianza di questa iniziativa di Dio, che trova la sua manifestazione definitiva nell’incarnazione di Gesù. Il Creatore di tutte le cose si è fatto creatura! Con questa sua inaudita scelta egli ha portato nel mondo la luce, il calore, la forza del suo amore che noi definiamo con la parola Grazia. La grazia è dunque offerta a tutti affinché, mediante la fede in Cristo, si possa ristabilire il giusto rapporto con Dio.
Colui che crede, è colui che si fa bambino! È ai bambini che sono rivelati i grandi misteri di Dio e tutta la pienezza del suo paterno amore (Lc 10,21). Il bambino tende con fiducia la mano all’adulto per lasciarsi condurre nella certezza della sua protezione. La fiducia dunque è la caratteristica della fede cristiana. Nessuno può strappare al credente questa fiducia, né fame, né sete, né malattia, neanche la morte, perché l’amore di Dio è eterno ed ha cambiato totalmente la nostra vita (Rm 8,35).
Con questa necessaria premessa noi viviamo con fiducia in ogni situazione della vita. Fondare la fiducia sull’onnipotenza di Dio che dovrebbe mettersi al servizio dell’essere umano per liberarlo da tutti i mali del momento equivale alla pretesa di mettere Dio al servizio dell’umanità e non l’umanità al servizio di Dio.
Quando Gesù ha guarito, ha voluto dare niente altro che un segno della liberazione totale promessa nel nuovo mondo di Dio. È in questo senso che anche i suoi discepoli possono chiedere a Dio di concedere un segno di questo regno. Non si tratta di una pretesa che si fonda sulla forza della fede umana! Invece si basa solo sulla Grazia di Dio che è libera, perché il Signore fa Grazia a chi vuole, anche a chi non ha fede.
Nel mio ministero di cappellano ospedaliero e carcerario, non pretendo mai, né faccio intendere a coloro che avvicino, che la guarigione è dietro l’angolo. L’unica guarigione certa, che posso assicurare come ministro, è la certezza dell’amore di Dio per le sue creature che cambia la vita di chiunque crede. Chi crede ha già, qui ed ora, il Regno di Dio nel suo cuore. Questa fede cambia il vecchio uomo, malato, ingiusto, peccatore, in un essere nuovo illuminato dalla Grazia.
Se dunque Dio, nella sua infinita misericordia e bontà, vuole concedere la guarigione ad un ammalato, lo fa nella sua libertà. Ma resta ferma la certezza che la vera guarigione non riguarda solo un frangente della vita, quanto piuttosto l’esistenza stessa di ogni essere umano, che scaturisce mediante la fede, in una vita inesauribile e piena nel Regno di Dio.
Se tutto questo è chiaro per una visuale evangelica della vera fiducia in Dio, la fede non si può fondare sul miracolismo come molti pretendono. Il miracolismo è un elemento fondante di una religiosità popolare antica come il mondo. Già nella religione pagana si facevano offerte per ricevere grazie e si costruivano ex voto quando la preghiera agli dèi era esaudita. La nostra pietà popolare ha purtroppo ereditato questa concezione di un Dio al servizio dell’uomo per risolvergli tutti i problemi creati dal male. Però questo è paganesimo e non la fede evangelica che, non pretende nulla, ma attende e vive nella luce del Regno di Dio.
*Cappellano presso l’Ospedale evangelico Villa Betania – Napoli