Sparsi in tutto il mondo, i battisti trovano la loro storia e il loro presente intrecciati con quelli del paese in cui vivono e portano avanti la loro testimonianza. Nonostante la piccolezza del paese, in Danimarca è presente tutta la gamma delle chiese cristiane. Essendo un paese di tradizione protestante, la chiesa luterana è però la chiesa di assoluta maggioranza mentre le altre denominazioni e confessioni si trovano a vivere da minoranze. Su una popolazione intorno ai cinque milioni di abitanti, circa 5800 sono battisti (membri battezzati) che si incontrano in 44 comunità sparse per il paese. Dal 1952 la chiesa battista ha il riconoscimento dallo stato danese. I battisti danesi condividono le convinzioni fondamentali di tutti i battisti, tra cui anche l’importanza data alla libertà e all’assenza di ogni tipo di costrizione in materia di fede. Questa convinzione, per le comunità battiste danesi, ha portato ad un atteggiamento di grande apertura: la loro celebrazione della Santa Cena, per esempio, è aperta a tutti i credenti a prescindere dall’appartenenza denominazionale. E alcune comunità ammettono come membri di chiesa anche credenti battezzati da piccoli, senza richiedere un nuovo battesimo – cosa rara nell’universo battista dove di solito il battesimo da adulti è anche il biglietto d’entrata come membro di chiesa. Se oggi le chiese battiste in Danimarca sono aperte, coinvolte nel lavoro ecumenico e ben integrate nella società, non è però sempre stato così. Le vicissitudini per arrivare a questo punto sono state molte. I primi battisti furono battezzati a Copenaghen nel 1839 in seguito allo studio della Bibbia fatto da un gruppetto di credenti, studio che l’aveva portato a criticare la pratica del battesimo degli infanti. Il gruppo entrò in contatto con le chiese battiste della Germania, dopo di che si costituì la prima comunità battista danese. Fino al 1849, quando una nuova costituzione ha ammesso la libertà religiosa, i battisti danesi subirono dura opposizione e persecuzione. I seguenti cento anni divennero invece anni di crescita in cui iniziarono anche molte nuove attività, tra l’altro la missione nei paesi africani del Rwanda e del Burundi che ancora oggi è attiva. Dagli anni ’50 dello scorso secolo, di nuovo i battisti danesi hanno dovuto lottare contro ostacoli, ma di altra natura: in primo luogo la crescente secolarizzazione della società. Da quegli anni fino ad oggi, infatti, il numero dei membri di chiesa è calato del 20%, e la più grande sfida per il futuro sarà perciò invertire questa tendenza. I battisti hanno colto la sfida, e in questi anni si adoperano soprattutto nel lavoro con i bambini e i giovani, nell’impegno sociale e nella fondazione di nuove comunità per continuare una testimonianza coinvolgente e pertinente per gli uomini e le donne di oggi.