Un giorno parlando con mio figlio, che ha quasi diciotto anni, cercavo di fargli capire che non volevo più dargli delle regole ben precise, ma desideravo che fosse lui a scegliere che cosa fosse giusto fare in determinate circostanze. E lui mi ha risposto: «Sai, mamma, è più difficile per me, preferirei che continuassi tu a dirmi cosa fare o non fare! Mi sentirei più sicuro». Beh! Questo mi ha fatto molto riflettere. Tutto sommato lo mettevo dinanzi alla libertà di decidere, di crescere, e per lui era un problema.
Tanto si è detto su questo argomento e tanto si potrebbe dire, ma la cosa che mi ha lasciata perplessa è che spesso non siamo pronti a vivere questa libertà; forse non siamo in grado di gestirla. Nella vita di tutti i giorni siamo costretti a prendere delle decisioni nella no-stra piena libertà ma que-sto ci costringe, ovviamente, ad essere responsabili, a pensare con la nostra testa, a prendere delle posizioni e ad avere il coraggio delle nostre azioni, qualunque esse siano, perchè da esse scaturiscono delle conse-guenze.
Gesù ci ha donato la libertà dal peccato, dando la sua vita per noi, è il più grande dono che ci ha fatto! Ma egli non ci scostringe a seguirlo: solo se noi dicidiamo di farlo con gioia, egli ci accompa-gnerà divenendo il nostro compagno di viaggio. La schiavitù spesso non è fatta di catene visibili, ma quando lasciamo che altri decidono per noi, incateniamo la nostra vita e il nostro cuore e piano piano saremo incapaci di godere la gioia della libertà.
Il popolo di Israele liberato dalla schiavitù d’Egitto quando si trova nel deserto rimpiange la schiavitù dicendo: «Chi ci farà mangiare della carne? Stavamo bene in Egitto!» (Numeri 11, 18).
Non erano pronti a vivere la libertà, avevano paura, non erano abituati ad assumersi delle responsabilità; qualcuno aveva sempre deciso per loro: noi non siamo molto diversi! Lo facciamo più spesso di quello che pensiamo. Gesù dice: «Se siete radicati nella mia Parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. (…) Se dunque il Figlio vi farà liberi, voi sarete veramente liberi (Giovanni 8: 31; 36).
Certo dove c’è libertà ci sono anche dei rischi, ma dove non c’è libertà i rischi sono anche maggiori. Non permettiano a nessuno di portarci via questo bene prezioso! Vale comunque sempre più la pena rischiare di vivere nella libertà che nella certezza della schiavitù.