«Oggi la miseria ha raggiunto il livello più spaventoso che in qualsiasi altra epoca della storia. Un miliardo e 800 milioni di esseri umani vegetano nella miseria estrema mentre l’1% degli abitanti più ricchi della terra guadagna quanto il 57% delle persone più povere… Oltre 10 milioni di bambini sotto i cinque anni, muoiono ogni anno, per le epidemie, l’inquinamento dell’acqua, la sottoalimentazione e un habitat insalubre. Il 50% dei decessi ha luogo nei sei paesi più poveri del pianeta… 850 milioni di adulti sono analfabeti e 350 milioni di bambini in età scolare non possono andare a scuola… Malattie curabili hanno ucciso, nel 2004, 12 milioni di persone e 52 milioni di neonati non avevano peso sufficiente alla nascita. Di contro nel 2004 le spese per gli armamenti hanno superato i mille miliardi di dollari, il 25 agosto 2004 la sola guerra in Iraq era già costata agli Stati Uniti 134,5 miliardi di dollari. La somma aumenta al ritmo di 177 milioni di dollari al giorno».
Potremmo continuare in questa sequenza di dati contenuti nel libro di Jean Ziegler «L’impero della vergogna», ma mi fermo qui invitando anche simbolicamente tutti i nostri lettori al silenzio.
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mare profondo e tumultuoso dei bisogni di una grande parte di umanità umiliata dall’ingiustizia, cosa può fare la gente normale? Cosa possiamo fare noi per sfidare le spietate leggi dell’economia di mercato? La sconsolata risposta potrebbe essere: nulla, non possiamo farci nulla!
Eppure sappiamo che non è così. L’Evangelo di Gesù Cristo è ribellione e speranza: ribellione ai poteri distruttori di umanità e speranza del Regno di Dio che viene ma che è già misteriosamente in mezzo a noi. Evangelo è invito a riconoscerne i minuscoli segni.
Il nuovo patto di collaborazione fra l’Unione battista italiana e la Convenzione battista dello Zimbabwe, ha il significato di dare un volto ai numeri e ricordarci che dietro ogni statistica di disperazione e morte ci sono fratelli e sorelle che hanno lo stesso nostro diritto alla vita e al futuro.
L’amicizia che nasce oggi è segno di un ponte gettato fra realtà diverse che la legge del potere del danaro ha reso lontane e incomunicabili. Nell’ambito di questa nuova amicizia vogliamo conoscerci e lottare insieme, scambiarci i nostri doni e raccontarci le nostre storie e la nostra fede. La nostra preghiera è che sia il Signore a benedire il cammino che faremo, camminando Egli stesso davanti a noi.